Chi ha inventato l’hamburger?
È il simbolo del capitalismo, il suo nome è passato in breve tempo dall’essere un “inglesismo” ad una parola presente in tutti i dizionari, è il volto del potere iconico a stelle e strisce, ma la sua storia è meno scontata di quanto si possa pensare.
Stiamo parlando dell’hamburger, il disco schiacciato di carne di manzo (spesso) che viene servito tra due fette di pane, il classico “bun”, e un’ampia gamma di condimenti. Più che un piatto una vera e propria questione culturale.
Noi di C1b0 Montesacro, da veri cultori, vogliamo guidarvi attraverso curiosità e storia del burger.
Partiamo con un po’ di nozionistica e di costume: a New York, così come nella gran parte degli USA, l’hamburger non si mangia mai a casa. Proprio nella Grande Mela sono nati i primi ristoranti che hanno portato il panino più famoso della storia dai carretti di street food ai fornelli degli chef.
I prefissi “double” o “triple” indicano il numero di burger all’interno del panino, “cheese” o “bacon” stanno naturalmente ad indicare cosa avvolge il disco di carne, ma non sempre il vocabolario degli hamburger è così intuitivo. Semmai doveste ordinare uno “slopper” sappiate che avete appena richiesto un hamburger ricoperto di salsa chili, mentre un “patty melt” è un hamburger ricoperto di cipolle saltate e formaggio, avvolto in due fette di pane di segale, che prima di essere servito viene imburrato e fritto. Se avete particolarmente fame evitate lo “slider”, che è un piccolo hamburger quadrato, famoso per poter essere mangiato in un sol boccone.
Nonostante venga considerato, nel bene e nel male, il piatto del ventunesimo secolo, la storia dell’hamburger è più antica di quello che si possa pensare: parte infatti dal 1400, epoca in cui la carne macinata veniva considerata una prelibatezza in tutta Europa, e proprio nel Vecchio Continente nasce la versione “preistorica” del moderno hamburger.
Nella New York del ‘700 inizia la storia moderna dell’hamburger: seguendo una delle rotte commerciali più battute del tempo, cioè quella che dal porto di Amburgo portava alla Grande Mela, la ricetta della “bistecca cucinata nello stile di Amburgo” sbarca sulle banchine dei porti americani, diventando la “hamburg steak” e riscuotendo il successo prima dei marinai tedeschi che in massa popolavano le coste americane e poi dei cittadini a stelle e strisce, arrivando ad essere servito nel primo ristorante, Delmonico’s, già nel 1826.
Sulla paternità dell’hamburger moderno, come è normale negli Stati Uniti, ci sono corsi e ricorsi, faide e campanilismi vari. Dallo stato del Wisconsin al Connecticut, dall’Oklahoma al Texas, in molti cercano di attribuire l’invenzione dell’hamburger come oggi lo conosciamo ai propri avi o alla propria città.
Di certo c’è che ogni stato ha sviluppato la sua “ricetta”. Se il classico burger prevede, insieme al disco di carne, lattuga, pomodoro, cipolle e sottaceti le sue varianti sono più che fantasiose a seconda delle longitudini degli Stati Uniti.
In Texas l’hamburger è ricoperto di mostarda e servito con peperoncini, nel Midwest sono serviti con un panetto di burro infilato tra la carne e il pane. Alle Hawaii gli hamburger sono ricoperti di salsa teriyaki e ananas, in Minesota il formaggio finisce direttamente dentro il medaglione di carne, non dentro.
Bene, ora dovresti sapere tutto, o quasi, quello che serve sull’hamburger. Fame eh? Passa a trovarci da C1B0 in Viale Tirreno 2, nel quartiere Montesacro a Roma e scopri i nostri burger di Scottona Piemontese: dal classic al Baconcheeseburger, passando per il Black Diamond e l’Old Style. Ti aspettiamo, e ricorda: in due parole F**k1n Good, in una C1b0!